Progetto

Mario Rigoni Stern nasce ad Asiago nel 1921, dove trascorre la sua infanzia e giovinezza prima di arruolarsi nella Scuola militare di alpinismo di Aosta nel 1938. Come parte del battaglione “Vestone” della divisione “Tridentina” prese parte a numerose campagne della Seconda guerra mondiale, nello specifico: campagna di Francia, campagna di Grecia-Albania, Campagna di Russia. Dopo la disastrosa ritirata di Russia, riuscì a tornare ad Asiago nel 1943, ma, per aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò dopo l’8 settembre, fu consegnato ai tedeschi e fatto prigioniero. Fu quindi deportato in diversi campi di prigionia della Polonia (allora Prussia) e dell’Austria. Nel 1945 riuscì finalmente a tornare ad Asiago, dove lavorò presso il locale Ufficio del catasto.

Le vicende della ritirata di Russia costituirono il soggetto della sua prima pubblicazione letteraria, uscita per i tipi id Einaudi nel 1953, Il sergente nella neve. Negli anni successivi collaborò con diverse redazioni di quotidiani e riviste e pubblicò altri libri, principalmente per Einaudi, tra cui si ricordano Il bosco degli urogalli, Quota Albania, Ritorno sul Don, Storia di Tönle, Uomini boschi e api, L’anno della vittoria, Amore di confine, Il libro degli animali, Arboreto salvatico, Le stagioni di Giacomo, Sentieri sotto la neve, Inverni lontani, Tra due guerre e altre storie, L’ultima partita a carte, Aspettando l’alba e altri racconti, I racconti di guerra e Stagioni. Le sue opere e i temi principali della sua produzione, incentrata sul valore della memoria e la valorizzazione e difesa della natura, ne hanno fatto una figura di primo piano tra gli scrittori italiani del Novecento.

È mancato ad Asiago nel 2008.

Storia archivistica

L’archivio privato di Mario Rigoni Stern si è formato di pari passo alla sua attività di scrittore. Non mancano tuttavia nuclei riferibili al periodo precedente quali, nello specifico, il “Carteggio giovanile”. È inoltre presente in archivio altra documentazione più antica, raccolta dal soggetto produttore sia in ambito famigliare che come materiale di studio e di approfondimento per le tematiche trattate nelle sue opere. L’archivio è sempre rimasto nella casa di Valgiardini di Asiago, dove è stato sporadicamente incrementato, anche negli anni dopo la morte dello scrittore, da puntuali inserimenti di documentazione a cura dei famigliari.

Il 14 giugno 2017 l’archivio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica del Veneto e del Trentino Alto Adige che ne ha promosso anche la prima ricognizione con censimento analitico effettuato dall’archivista dott.ssa Ilaria Zacchilli.

L’archivio privato di Mario Rigoni Stern è stato donato al Comune di Asiago nel 2020 per volontà degli eredi dello scrittore per essere riordinato, inventariato e messo a disposizione degli studiosi. Il frutto di tale lavoro di riordino e descrizione è un inventario curato dagli archivisti Ines Gheno, José Eduardo Marzo e Arianna Santin che comprende 2870 schede di descrizione. L’archivio riordinato e ricondizionato consta di circa 300 buste o altri contenitori e occupa circa 35 metri di scaffale.

Con l’istituzione del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Mario Rigoni Stern da parte del Ministero della Cultura e l’inserimento delle iniziative da esso promosse nei Grandi eventi della Regione Veneto, si è voluto valorizzare e promuovere l’archivio Mario Rigoni Stern attraverso l’esposizione “Le Carte di Mario. L’archivio di Mario Rigoni Stern in mostra” allestita presso il Museo “Le Carceri” dal 08/12/2022 al 30/04/2023, che ha dato viva voce alle carte dello Scrittore e che è stata testimonianza della sua eredità valoriale. Attraverso questo sito la Città di Asiago  mette a disposizione del pubblico e di tutti coloro che amano la figura di Mario Rigoni Stern questo importante patrimonio culturale.

Ambiti e contenuto 

Il complesso archivistico descritto in inventario è diviso in quattro parti: I) Sezione documentaria che raggruppa al suo interno sette serie ed è completata da alcuni strumenti di ricerca. Le serie, a loro volta articolate in sottoserie sono 1. Rapporti che presenta i fascicoli dei rapporti con le case editrici, sul lato della produzione letteraria, e con organizzazioni, fondazioni ed enti sul lato della vita pubblica in generale; 2. Occasioni che raggruppa in diverse sottoserie i fascicoli più strettamente legati al processo creativo e alla produzione letteraria; 3. Quaderni manoscritti, serie tipologica che raggruppa la vasta produzione manoscritta, in parte inedita; 4. Articoli, racconti, presentazioni e interviste che comprende i numerosi dattiloscritti ma anche alcuni manoscritti e i ritagli delle versioni a stampa della produzione ‘minore’ dello scrittore; 5. Carteggio giovanile che comprende corrispondenza attiva e passiva dal 1932 al 1965 con un nucleo principale tra il 1939 e il 1945 e che riguarda principalmente la vita privata ma presenta anche tracce dell’indole scrittoria precedente all’affermazione come scrittore; 7. Corrispondenza, vasto nucleo che comprende in prevalenza la corrispondenza passiva, ricevuta da ammiratori, in seguito all’affermarsi dello scrittore nel panorama letterario italiano negli anni Sessanta del Novecento. II) La Sezione cimeli comprende documenti e oggetti legati solo in parte all’attività di scrittore e che afferiscono principalmente alla sfera famigliare, lavorativa e umana, comprendendo i ricordi delle tragiche esperienze vissute durante il Secondo conflitto mondiale. III) Archivio immagini è formato principalmente da foto ma anche da disegni, manifesti, video che ritraggono lo scrittore in diverse occasioni, pubbliche o private, ma che è arricchito anche da immagini raccolte o collezionate, in qualche caso inviate da altri, sulle tematiche più volte indagate nelle sue opere. IV) Sezione biblioteca comprende alcuni volumi donati assieme all’archivio a cui si aggiungono i nuclei di Scritti ricevuti da altri, Tesi di laurea e Lavori scolastici.

Nell’inventario sono inoltre descritte, in una sezione dedicata, le donazioni di lettere autografe dello scrittore che sono pervenute (in originale e in copia) in un secondo momento rispetto al nucleo originario e che sono state cedute da corrispondenti dello scrittore che le avevano ricevute.

Nota degli archivisti

A partire dall’analisi disponibile attraverso il primo censimento archivistico del 2019 era possibile constatare che solo una piccola parte dell’archivio era organizzata in fascicoli a cura dello scrittore stesso che si era occupato della riorganizzazione della documentazione e dei fascicoli assieme al figlio Alberico, producendo 35 faldoni o buste numerate e revisionate dall’autore, alcune con la dicitura “F-Fatto”. Dall’analisi delle carte sono emersi, da queste buste, fascicoli organizzati ma non riordinati in serie. Sono quindi state proposte delle aggregazioni in cui articolare questi fascicoli e in cui far confluire la documentazione non ordinata. L’unica serie coerente presente in archivio era di fatto la “Corrispondenza annuale” conservata però in scatoloni scarsamente identificabili tra gli altri conservati in soffitta.

Dagli scritti e dai racconti pubblicati è tuttavia possibile comprendere la famigliarità di Mario Rigoni Stern con pratiche di uso e riuso costante della documentazione proveniente dal proprio archivio, come fonte di autodocumentazione e come strumento di lavoro. La descrizione archivistica e il riordino sono stati dunque rispettosi delle logiche della produzione e sedimentazione delle carte cercando di renderle esplicite anche per il materiale non ordinato. Per non rompere vincoli esistenti tra le carte, ma non espliciti o non riconosciuti, sono stati scarsi gli interventi di estrazione di documenti dai fascicoli originari. Questa scelta ha consentito la sopravvivenza di fascicoli non perfettamente omogenei. In questi casi i fascicoli sono stati ricondotti alle serie in funzione di un criterio di prevalenza della documentazione contenuta mentre la documentazione meno omogenea, non spostata, è stata valorizzata nella descrizione come sottounità.

All’interno dei fascicoli la documentazione si presentava principalmente in “ordine archivistico”, quindi secondo un ordine cronologico dal più recente a più remoto, che è stato aggiustato in caso di disordine. Le unità archivistiche (fascicoli, testi o unità rilegate) sono state riordinate nelle serie secondo un criterio cronologico cercando di rilevare il momento presunto di “apertura del fascicolo” rispetto agli estremi cronologici della documentazione contenuta, che in alcuni casi è anche di molti anni precedente. In alcuni casi, e soprattutto per i fascicoli con riferimento a specifiche opere letterarie, sono stati affiancati ai criteri puramente cronologici i criteri di suddivisione per editore, ricalcando la struttura emersa nella sottoserie dei Rapporti editoriali. Più sporadico è stato il ricorso al riordino alfabetico o ad altre soluzioni. Per ogni precisazione in tal senso si rimanda ai cappelli introduttivi alle serie e sottoserie e alle schede di descrizione presenti in inventario.